L’autunno è un ottimo momento per decidere di avviare un bel cumulo di compostaggio con gli scarti dell’orto, o di incrementarne uno già presente. In questo periodo, infatti, dall’orto vengono estirpate tutte le rimanenze delle colture estive, da cui si genera biomassa a volontà: pomodori, melanzane, zucchine, steli di cavoli cappucci, ciò che resta delle piante di fagioli, e naturalmente tanta erba spontanea estirpata a forza di zappate.
A tutti questi scarti ovviamente possono sommarsi anche le foglie del giardino e in parte l’organico di cucina, evitando però accuratamente ossa e avanzi di pesce.
I resti vegetali nel tempo saranno trasformati in un ottimo ammendante per la terra. Chi compie il lavoro è un grande insieme di microrganismi preziosi, che si nutre della materia organica e si riproduce grazie ad essa.
Come avviare il compost – Le compostiere classiche di plastica, ammesso che dispongano di tante aperture per l’aria, possono andare bene per piccoli orti e giardini, ma per spazi più estesi non le consiglierei. Direi che è molto meglio formare un semplice cumulo libero, dandogli una forma ordinata, un’altezza massima di 2 metri scarsi e continuando ad alimentarlo poi in lunghezza.
Come gestire gli scarti per il compost – Evitate di accatastare tutti gli scarti tali e quali, ma dedicate un minimo di tempo a ridurli in pezzi, con l’aiuto di cesoie. Con questa accortezza sarete poi più comodi a rimescolare la massa col forcone, operazione molto utile per ossigenarla e per evitare marcescenze. Infatti, per i resti destinati al compostaggio il termine “marcire” è errato: i resti del compost attraversano un processo di tipo aerobico che è l’opposto della marcescenza e che non dovrebbe sprigionare cattivi odori.
Aspettare – Il compost sarà pronto nella bella stagione, perché oltre all’ossigeno e al giusto tenore di umidità, servono temperature miti per la vita e la riproduzione dei microrganismi.
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