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Immagine del redattoreSara Petrucci

La mia collaborazione con la C.RE.A








La Cooperativa sociale C.RE.A (https://coopcrea.it/) è una realtà con sede a Viareggio alla quale sono legati tanti Centri in vari Comuni della Versilia e oltre.

Dallo scorso febbraio collaboro con la C.RE.A per lo sviluppo e il potenziamento dell’orto e degli spazi verdi delle case del Durante e Dopo di Noi, e in particolare in quello della nuova casa di Capezzano Pianore, che è stata inaugurata lo scorso maggio. Qui vi è un terreno molto grande e bellissimo, con una spettacolare vista delle Alpi Apuane, nel quale sono stati avviati un orto e una coltivazione di piante da frutto.


Il mio lavoro, come Dottore Agronomo libero professionista, è affiancare le persone con fragilità che frequentano questi spazi nelle attività di coltivazione, tramite una progettazione a monte e un calendario di lavori scanditi dalle stagioni. Dalla fine dell’inverno fornisco indicazioni su come zappare, rastrellare, distribuire il concime, seminare e trapiantare ad un piccolo gruppo di persone motivate e positive. Abbiamo realizzato anche alcuni trattamenti con sapone molle, farine di roccia e rame per la protezione delle colture dalle avversità. Pian piano sono arrivati i primi raccolti ed è stata una grande soddisfazione: piselli, fave, insalate, bietole e poi una valanga di zucchine, pomodori, meloni e tanto altro ancora. I vegetali sono molto generosi, soprattutto quando ricevono le giuste attenzioni.


Il raccolto viene in parte utilizzato dai vari frequentatori della casa, e per il resto distribuito tra le persone che lavorano o frequentano le diverse realtà della C.RE.A e che desiderano sostenere il progetto con donazioni in cambio di verdura.

Mi è sempre piaciuto dedicarmi a spazi agricoli di piccole superfici, nelle quali i lavori si eseguono per lo più manualmente e si condividono in gruppo. Nel mio lavoro mi rapporto con le persone, e anch’io metto le mani nella terra nel mostrare come si eseguono le varie operazioni.


Non mi stancherò mai di ripetere che la percezione di fatica nel mandare avanti un orto viene mitigata dalla costanza: basta poco tempo da dedicare al verde per mantenerlo curato, a patto che questo tempo abbia una cadenza regolare.

La difficoltà sorge nei periodi estivi troppo caldi, durante i quali si tende a ridurre gli interventi al minimo in una stagione che invece richiederebbe di più. Persone con certi tipi di fragilità e che seguono specifiche cure mediche non sempre possono sostare a lungo sotto il sole, e di conseguenza capita che le erbacce prendano il sopravvento e che alcune colture si perdano prima del previsto.


Ma per fortuna un orto è una realtà estremamente dinamica e resiliente: con il fresco di settembre tornerà ad essere frequentato assiduamente e ad essere riempito di nuovi ortaggi, arrivano ancora, speriamo, a ottimi risultati.

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