Se durante la scorsa estate avete notato la comparsa di chiazze polverulente dal colore bianco-grigiastre sulle foglie delle ortensie, si tratta quasi certamente di oidio. La malattia, chiamata anche mal bianco, è causata dal fungo Oidium hortensiae, che si sviluppa col calore e l’umidità relativa elevata.
L’oidio è un tipo di patologia che colpisce tante specie vegetali, è provocata da diversi funghi patogeni i quali causano tutti sintomi analoghi. In giardino è facile che li troviate anche sull’evonimo, sulla lagestroemia e sulla salvia, mentre nell’orto soprattutto sulle cucurbitacee.
Le foglie attaccate dall’oidio riducono la propria capacità fotosintetica, la fioritura delle ortensie si riduce e quindi l’impatto estetico a carico della pianta risulta piuttosto forte.
In autunno le ortensie vanno verso il riposo, ma è utile pensarci in previsione della prossima stagione è possibile.
In questo periodo potete arieggiare il terreno (o il terriccio se si tratta di ortensie in vaso) zappettando o sarchiando, ed eliminare le varie parti di pianta più sciupate, allontanandole per togliere fonti di inoculo per l’anno prossimo. Con la potatura ricordate poi di alleggerire un po’ il cespuglio in modo che l’aria circoli meglio al suo interno e si riducano le probabilità di nuove infezioni. Eliminate tutti i fiori secchi.
Trattamenti col bicarbonato di sodio
Sebbene il classico antioidico sia lo zolfo, che possiamo trovare in tanti prodotti e formulazioni, per arginare il problema dell’oidio sulle vostre ortensie potete provare anche con un rimedio casalingo semplice: il bicarbonato di sodio. Potete scioglierne 10 grammi per litro di acqua e irrorarlo sulla vegetazione con regolarità dalla primavera, anche ogni 15 giorni. Attenzione a non superare le dosi indicate.
Il bicarbonato è tra le "sostanze di base" più utili per la prevenzione di questa ed altre malattie a carico delle piante.
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